martedì 18 gennaio 2011

Ban Ki-Moon (ONU) ad Abu Dhabi " Revolution green"

World future energy summit. Ban Ki-moon chiede la rivoluzione verde. «Energia pulita per tutti»

LIVORNO. Parlare di rivoluzione in una monarchia assoluta ed esempio di come si possa unire il conservatorismo arabo all'iperliberismo occidentale, potrebbe essere un azzardo, ma è quel che ha fatto il segretario generale dell'Onu, ad Abu Dhabi, partecipando al quarto World future energy summit (Wfes 2011) nella capitale degli Emirati arabi uniti (Eau), dove ha chiesto alla comunità internazionale di avviare «Una rivoluzione globale delle energie pulite».
Ban naturalmente ha elogiato i ricchi organizzatori carichi di petrodollari: «Negli ultimi quattro anni, il World future energy summit è diventato uno dei principali eventi annuali in materia di energia rinnovabile e sostenibile. Ringrazio Masdar e il governo di Abu Dhabi per averlo ospitato. Abu Dhabi sta diventando giustamente rinomata come un hub di progresso. Avete tratto una notevole ricchezza dalle sabbie del deserto, e la avete utilizzata per creare una moderna e vibrante nazione. La vostra Masdar Initiative parla di qualcosa di più: una visione per costruire e andare oltre l'era dei combustibili fossili per un nuovo futuro sostenibile».

Dopo i complimenti agli emiri illuminati Ban è passato alla sostanza: «Le decisioni che prendiamo oggi in materia di energia avranno conseguenze di vasta portata. Il prevalere dell'economia dei combustibili fossili sta contribuendo al cambiamento climatico e il fabbisogno energetico globale sta crescendo rapidamente. In 20 anni, il consumo di energia aumenterà del 40%, per lo più nei Paesi in via di sviluppo, dove 1,6 miliardi di persone non hanno ancora accesso all'energia elettrica, e dove 3 miliardi di persone dipendono dai combustibili da biomasse tradizionali per cucinare, riscaldare e per altri bisogni domestici di base. La nostra sfida è la trasformazione. Abbiamo bisogno di una rivoluzione globale dell'energia pulita, una rivoluzione renda l'energia disponibile e accessibile per tutti. Questo è essenziale per minimizzare i rischi climatici, per ridurre la povertà e migliorare la salute globale, per dare più forza alle donne e per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, per la crescita economica globale, la pace, la sicurezza e la salute del pianeta. E' possibile prendere la testa di questa rivoluzione in molti modi, e molti di voi lo stanno già facendo».
Il segretario generale dell'Onu è poi passato ad analizzare i risultati della Conferenza Unfccc di Cancun, dove secondi o lui «I governi hanno ottenuto buoni progressi sul cambiamento climatico. Sulla mitigazione, hanno deciso di ancorare le loro promesse ad un accordo internazionale formale e responsabile. Si sono accordati su un quadro di adattamento per proteggere le persone vulnerabili e su un meccanismo per la condivisione delle tecnologie verdi. Sulla finanza, i governi hanno compiuto progressi sul finanziamento fast-start e lungo termine. Sulla deforestazione, che rappresenta quasi un quinto delle emissioni globali di carbonio, i governi hanno concordato un piano d'azione, sostenuto da risorse finanziarie per attuarlo. Presi insieme, questi risultati ci danno strumenti più importanti. Ma, naturalmente, abbiamo ancora molta strada da fare. A Cancun, ho sottolineato che tutti i Paesi devono intensificare gli sforzi nazionali di riduzione delle emissioni e rafforzare la resilienza climatica. Sono lieto di notare che, anche se continuano i negoziati sul clima, i governi stanno andando avanti su quello che devono fare».

Ritornando alle iniziative necessarie Ban ha portato l'esempio delle buone pratiche in corso: «Masdar è solo una di un numero crescente di iniziative nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo che stanno prendendo per far vivere la nostra visione di società verdi e sostenibili. In Cina, un terzo del pacchetto di stimolo adottate in risposta alla crisi economica globale è stato dedicato ampiamente all'ambiente. La Cina è ora il secondo più grande utente al mondo di energia eolica e il più grande produttore di solare fotovoltaico. In diversi paesi come Rwanda, Costa Rica e Nepal, i governi sono al lavoro per proteggere le loro foreste, adottare le fonti di energia rinnovabili e sviluppare una green vision per il futuro. E nel mio paese, la Corea, stanno aumentando gli investimenti pubblici in energie rinnovabili, tecnologie pulite e forestazione. Questi sono esattamente i tipi di azioni nazionali di cui abbiamo bisogno per vincere la sfida climatica. E cerchiamo di essere chiari: le azioni nazionali non devono aspettare che i negoziati vadano avanti. In realtà, tali misure possono effettivamente contribuire ad aiutare i negoziatori a fare gli accordi di cui abbiamo bisogno».
Ban ha poi ricordato alla folta platea del Wfes 2001 che «Nel 2009, ho fondato un gruppo consultivo per l'energia ed i cambiamenti climatici, guidato dal mio collega Kandeh Yumkella, il direttore generale dell' Industrial development organization dell'Onu, che comprende sua eccellenza Sultan Ahmed Al Jaber, amministratore delegato di Masdar. Il gruppo ha raccomandato due obiettivi audaci ma realizzabili per il 2030: l'accesso universale alle fonti energetiche moderne e un 40% di aumento dell'efficienza energetica. Per raggiungere questi obiettivi, dobbiamo investire nel capitale intellettuale, che creerà nuove tecnologie verdi. Abbiamo bisogno di aumentare la spesa pubblica e privata in ricerca e sviluppo e i governi devono creare i giusti incentivi. Abbiamo già molte delle tecnologie di cui abbiamo bisogno. Altre sono in preparazione. Infatti, molte sono esposte qui. Possono ispirarci a innovare ulteriormente. Siamo sul confine di un futuro eccitante e sostenibile: energia pulita per tutti. Conseguire l'obiettivo fissato dal mio gruppo consultivo potrebbe costare 35 miliardi di dollari l'anno per i prossimi 20 anni, per un totale di 700 miliardi di dollari. Questo suona come un sacco di soldi, ma è solo il 3% della stima degli investimenti nel settore energetico a livello mondiale nello stesso periodo. Quindi, impegniamoci ad investire con saggezza. Dobbiamo avere un nostro diritto di priorità. Ovunque le persone dovrebbero poter godere dei benefici per la salute, educativi e sociali che offrono le moderne fonti di energia. Investire nella green economy non è semplicemente un lusso del mondo sviluppato, rappresenta una possibilità per creare posti di lavoro e per la crescita economica nei paesi in via di sviluppo e di prosperità per tutti».

Ban ha fatto un esempio di green energy nei Paesi in via di sviluppo: «In Kenya, vengono venduti ogni anno più di 30.000 piccoli pannelli solari. Per appena 100 dollari, il sistema fotovoltaico può essere utilizzato per ricaricare una batteria per auto, che può quindi alimentare un telefono cellulare, un televisore o un computer, o sostenere una lampada fluorescente perché un bambino possa fare i suoi compiti. Le motivazioni per rendere l'energia moderna accessibile a tutti sono chiare. Cerchiamo di fornire i mezzi per farlo».
Il segretario generale dell'Onu ha concluso ricordando che «L'anno prossimo sarà l' International Year for Sustainable Energy for All, che segna anche 20 anni dal Rio Earth Summit e dal suo progetto per lo sviluppo sostenibile. In vista della Conferenza Rio+20, cerchiamo di essere consapevoli del fatto che la clean energy e la low-carbon economy sono una delle chiavi per aprire la porta di un mondo più sicuro, più pacifico e prospero per tutti. Contiamo su di voi, leader di governi, della società civile e del settore privato, per trasformare questa visione in realtà. Insieme, possiamo cambiare la vita di miliardi di persone. Let us leave here energized».

Ban ha anche parlato al forum of young future energy leaders: «Delle persone che riconoscono che la nostra aria, la nostra acqua e la nostra terra sono i vantaggi più preziosi, delle persone che comprendono il ruolo centrale delle energie rinnovabili nella riduzione del cambiamento climatico, nella crescita economica, nella lotta contro la povertà, per l'autonomia delle donne, per la realizzazione degli Obiettivi per lo sviluppo del millennio, delle persone come voi, noi ne abbiamo bisogno. Voi, i futuri giovani dirigenti, potete fare la differenza, cominciando da oggi. Voi avete il talento e l'entusiasmo per trasformare le visioni in realtà. Qualunque sia la vostra scelta di carriera, vi incoraggio a pensare sostenibile. L'Onu è pronta a sostenervi perché cogliate queste opportunità».

Fonte www.greenreport.it

Nessun commento:

Posta un commento