LIVORNO. Le grandi imprese energetiche tedesche hanno fatto irruzione come un branco di elefanti nel già acceso dibattito sul prolungamento della vita della centrali nucleari e hanno minacciato di chiudere gli impianti se il governo nero-giallo (Cdu/Csu Liberali) introdurrà la Brennelementesteuer, una tassa sulle barre di combustibile.
I capi di direttori generali delle quattro giganti dell'energia hanno iniettato ulteriori polemiche in un dibattito già caldo per estendere la durata di vita della Germania il 17 centrali nucleari, minacciando di chiudere impianti, se Berlino va avanti con i piani per una tassa sul carburante nucleare.
In un'intervista collettiva a Der Spiegel, i capi di E.On, Rwe, EnBw e Vattenfall hanno annunciato che se il governo di Angela Merkel approverà il progetto di legge sulla Brennelementesteuer attualmente all'esame del Parlamento, staccheranno immediatamente la spina all'energia nucleare. Poi, dopo aver magnificato la necessità ineluttabile del nucleare e la sua sicurezza ed economicità (!) hanno chiesto che la durata di vita dei reattori nucleari si prolungata al minimo di 15 anni.
E' più che evidente il tentativo di esercitare la massima pressione, fino al ricatto, sul "Ape Maia"amico della Merkel, che entro settembre dovrebbe rendere noto il nuovo piano globale per l'energia tedesca, ma prima il governo di centro-destra dovrà passare sotto le forche caudine della tassa sul nucleare, che arriverà in Parlamento il primo settembre e che dovrebbe fruttare almeno 2,3 miliardi di euro.
Il testo integrale dell' articolo si puo' leggere su
http://myspace.com/energiaoggiedomani
Fonte www.greenreport.it
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