Questo dato, 916 MW con il 3° c.e., mi ha sorpreso, sbaglio? Sono gli ultimi risultati del boom fino al 2010 che forse gia' e' finito ? Di sicuro nei mesi scorsi lo sviluppo e' stato poco seguito e poco capito per poi arrivare al caos tra gennaio e maggio, segnalo quindi questi dati.
Il fotovoltaico in Italia continua a sorprendere anche nel 2011 nonostante il caos normativo.
Al 30/06/2011 risultavano installati con il III° conto energia , in vigore dal 1 gennaio 2011, impianti fotovoltaici per una potenza di 916 MW. Piu’ della potenza che era stata installata nei primi 6 mesi dell’ anno record 2010.
Alla stessa data risultavano installati anche 5.968 MW con il II° C.E., oltre a 163 MW del 1° C.E; al 7/7/2011 il contatore del GSE, comprensivo di tutti i conti energia, era gia’ arrivato ad un totale di 7.294 MW.
La crescita delle installazioni nel nostro paese quindi non si e’ fermata, nonostante il caos normativo di questi mesi che ha sicuramente bloccato alcuni segmenti della filiera. Il conto energia in vigore dal 1 giugno 2011 e’ stato ufficializzato infatti solo il 12 maggio.
Questo trend dimostra che lo sviluppo continua ad essere superiore alle previsioni e questo in una misura non prevedibile.
Sarebbe opportuno quindi che l’ importo degli incentivi fosse, come in Germania, legato alla quantita’ di installazioni del periodo precedente. In questo paese, per esempio, era prevista ora una diminuzione degli incentivi ma questo non avverra’ essendoci stato negli ultimi tempi un numero di installazioni inferiore alle previsioni.
L’ Italia si conferma uno dei primi mercati del mondo ed e’ vero che la gran parte degli impianti realizzati sono stati prodotti all’ estero ma esiste anche una produzione italiana, soprattutto negli inverter, e si sono formate professionalita’ giovani ma per il momento avanti di almeno 1-2 anni a quanto successo negli altri paesi europei.
Non dobbiamo quindi rallentare la crescita nel fotovoltaico per tornare indietro al livello degli altri paesi europei, come sembrano suggerire il governo, Confindustria e altri ambienti, ma dovremmo sfruttare questo piccolo vantaggio per crescere ancora.
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