martedì 15 novembre 2011

Il prezzo del polisilicio (e di conseguenza dei moduli FV) e' crollato del 93% in tre anni

Bloomberg: il prezzo del polisilicio è crollato del 93% in tre anni

Il costo del semiconduttore, alla base del funzionamento di microchip e celle fotovoltaiche, è precipitato da 475 dollari al kg a 33 dollari al kg. Una tendenza tra l'altro destinata a proseguire anche nei prossimi mesi. Risultato: insieme al prezzo del polisilicio crolla anche il costo dei moduli fotovoltaici
Lingotto di polisilicio Il prezzo del polisilicio, il semiconduttore alla base del funzionamento di microchip e celle fotovoltaiche, è crollato del 93% negli ultimi tre anni, da 475 dollari al kg a 33 dollari al kg, tendenza tra l'altro destinata a proseguire anche nei prossimi mesi. La causa è, secondo un articolo di Bloomberg, è un surplus di produzione da parte dei principali produttori della materia prima. Risultato: insieme al prezzo del polisilicio crolla anche il costo dei moduli fotovoltaici, che dipende per almeno un quarto da quello del semiconduttore.

Se la filiera fotovoltaica risente maggiormente del drastico calo dei prezzi del polisilicio, rispetto all’industria informatica, dipende dal fatto che la prima copre circa il 90% della domanda. Non solo, il costo del semiconduttore è responsabile in media solo del 5% dei costi di produzione dei microchip per computer. Secondo Bloomberg, che cita gli analisti di Macquarie Group, i produttori di silicio avranno inoltre prodotto, entro la fine di quest’anno, il 20% in più di materia prima rispetto a quella assorbita dal mercato, percentuale che l’anno prossimo salità al 28%. Il che non solo spingerà ulteriormente al ribasso il costo di celle e moduli fotovoltaici, ma avrà anche ripercussioni negative sulle società produttrici del semiconduttore, che vedranno restringersi pericolosamente i propri profitti. In conseguenza di questo trend, gli analisti di Macquarie Group stimano che i due terzi dei 66 produttori di polisicio attualmente esistenti potrebbero andare incontro al fallimento, mentre il numero totale di società cinesi che riforniscono il mercato della materia prima potrebbe ridursi addirittura a quattro nei prossimi tre anni, dai 35 attuali. (f.n.)

Fonte www.zeroemission.eu

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