martedì 6 settembre 2011

Batterie al piombo inquinano,ma il fotovoltaico a isola e' il futuro.

In India e Cina cresce la contaminazione ambientale da piombo

Il lato oscuro dell’industria solare

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Nei paesi in via di sviluppo continua ad aumentare la richiesta di batterie al piombo per lo stoccaggio dell’energia fotovoltaica, a causa di reti di distribuzione inefficienti o assenti. Una scelta che pagano ambiente e salute umana


Quando si tratta di energia fotovoltaica non sempre avviene tutto alla luce del sole. Il “lato oscuro” è quello evidenziato dall’Università del Tennessee, più precisamente da un team di ingegneri che ha deciso di valutare l’inquinamento connesso al comparto fotovoltaico. In realtà sott’accusa sono finiti i sistemi dipendenti dalle batterie al piombo, ad oggi i più diffusi nei paesi in via di sviluppo, a causa delle loro reti elettriche inadeguate, per via del rendimento di carica e scarica e del rapporto tra prezzo e prestazioni. Lo studio condotto da Chris Cherry, assistente professore di ingegneria civile e ambientale presso l’ateneo statunitense, ha rivelato che tali sistemi di stoccaggio sono responsabili del rilascio di oltre 2,4 milioni di tonnellate di inquinamento da piombo in Cina e India. L’indagine arriva sulla scia di diffuse segnalazioni di avvelenamento di massa da piombo nei pressi dei siti di riciclaggio delle batterie e degli impianti produttivi cinesi e l’annuncio che il paese abbia recentemente chiuso 583 di queste strutture.

L’industria delle batterie è il più grande consumatore di piombo, utilizzando circa l’80 per cento della produzione mondiale di questo metallo. Il settore dei relativi sistemi di stoccaggio sta crescendo rapidamente a livello mondiale, in gran parte per soddisfare la domanda del comparto solare. “L’industria solare deve fare un passo avanti e assumersi la responsabilità di assicurare che i propri fornitori di batterie di piombo siano sottoposti a controlli adeguati fintanto che continueranno a fare affidamento su questa tecnologia”, ha detto Gottesfeld. “Senza grandi miglioramenti nella produzione e riciclaggio delle pile al piombo in questi paesi, ci aspettiamo che l’avvelenamento da esposizione al metallo aumenti fintanto che l’industria cresce”.

Fonte www.rinnovabili.it

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