(ASCA) - Roma, 14 mar - E' stato calendarizzato per mercoledi' 16 marzo, in Aula alla Camera, il voto sulle mozioni sulle energie rinnovabili. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Al momento sono state presentate due mozioni, una dal Pd e l'altra dal Fli, che impegnano il governo a rivedere il decreto per tutelare gli investimenti gia' programmati dalle aziende del settore e accordati dalle banche.
Il voto di mercoledi' sulle mozioni sulle energie rinnovabili ha preso il posto delle votazioni sulla proposte di legge sui piccoli comuni, che viene rimandata alla prossima settimana. ''Tutto il mondo delle imprese che si occupa di energie rinnovabili ha preso una batosta dalla scelta del governo sugli incentivi. Le rinunce di ordini immediate - ha spiegato il capogruppo Pd, Dario Franceschini - stanno colpendo un settore in cui, invece, nel nostro Paese si dovrebbe piu' che mai investire. Molti esponenti della maggioranza hanno detto di non essere d'accordo con il decreto ed ora hanno un'occasione per farsi sentire''. La mozione del Pd ''impegna il governo ad eliminare dal testo le norme che hanno fatto saltare migliaia di ordini''. Anche il capogruppo del Fli, Benedetto della Vedova, premettendo di non voler aprire polemiche sul nucleare, ha spiegato che ''va rilanciato l'impegno specifico del governo per accelerare una risposta in relazione agli investimenti in corso o gia' autorizzati e rispetto ai quali molte banche, soprattutto straniere, hanno ora avanzato perplessita'''.
ASCA) - Roma, 14 mar - Il Gruppo Udc alla Camera ha presentato una mozione sulla energie rinnovabili per chedere al governo di modificare il decreto che ha bloccato gli incentivi. ''Occorre dare certezze sia a coloro che hanno investito e stanno investendo - spiega Mauro Libe', primo firmatario della mozione - sia per non scoraggiare gli investimenti dall'estero''. Libe' sottolinea inoltre che ''e' necessario rivedere il sistema degli incentivi, questione sulla quale il Governo dovrebbe riflettere per dare indicazioni positive al settore, e aprire un tavolo di concertazione con associazioni e istituti di credito''.
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