venerdì 17 giugno 2011

Petrolio, allarme Aie: nel 2016 domanda potra' essere maggiore dell' offerta-In Italia se ne accorgono solo il Sole24ore e Contropiano

Aie lancia allarme per il petrolio: nel 2016 la domanda di petrolio potrebbe superare l’ offerta

In Italia se ne accorgono solo il Sole24ore e Contropiano

L’ articolo del Sole24ore:

Il caro-petrolio non rischia più soltanto di «danneggiare la ripresa economica». L'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) ormai parla di «hard landing» e di «double dip»: un atterraggio pesante, addirittura una ricaduta in recessione. Il fallimento dell'ultimo vertice Opec – incapace di deliberare un aumento di produzione, nonostante i suoi stessi economisti ne avessero evidenziato l'esigenza – ha esasperato l'allarme su cui già da tempo l'organismo dell'Ocse sta richiamando l'attenzione.
«La situazione attuale – ha dichiarato ieri il direttore dell'Aie Nobuo Tanaka – comincia a ricordare quella del 2008. E tutti sappiamo che nel nel 2008 l'economia mondiale ha subìto un atterraggio davvero molto pesante». Nell'estate di quell'anno, prima del collasso di Lehman Brothers, il barile aveva superato 147 dollari, un record storico. Ma non è tanto al ripetersi di una simile escalation che Tanaka fa riferimento: l'analogia riguarda, a suo parere, soprattutto l'assottigliarsi della spare capacity, l'eccesso di capacità produttiva che costituisce un prezioso cuscinetto a fronte di possibili shock sul fronte della domanda o dell'offerta petrolifera. Shock che oggi si rischiano entrambi, a giudicare dalle nuove previsioni appena diffuse dall'Aie attraverso il bollettino mensile e l'aggiornamento del Medium Term Outlook.

La Libia ormai produce appena 100mila barili al giorno, contro gli 1,6 milioni di prima della guerra, e secondo l'Agenzia le sue forniture non torneranno sul mercato fino al 2014. Nel frattempo la domanda è destinata ad aumentare, non solo negli anni a venire, ma anche nel brevissimo periodo: nel terzo trimestre, praticamente domani, servirebbero 30,7 mbg di greggio dall'Opec per rifornire le raffinerie nel periodo di massima attività. L'Organizzazione in maggio ne ha forniti 29,2 se si conta anche l'Iraq, non soggetto a quote. L'Aie «accoglie con sollievo» l'impegno saudita ad accrescere la produzione, ma il suo greggio è di qualità diversa dal libico. E non è detto che basti ad alleviare le tensioni, anche perché la capacità produttiva in eccesso finirà col ridursi a un minimo di 3,1 mbg quest'anno, per restare fino al 2013 quasi sempre sotto 4 mbg: livello che «mette a disagio per la sua esiguità».
Le potenziali tensioni sui mercati sono evidenti anche se si guarda a un'orizzonte temporale più ampio: nei prossimi 5 anni la domanda globale di greggio potrebbe salire dell'1,3% in media all'anno, portandosi dagli 88 mbg del 2010 a 95,3 mbg nel 2016 (se ci saranno problemi per l'economia si arriverà a 92,8 mbg).

La responsabilità della crescita, che l'Aie vede oggi molto più vigorosa rispetto a quanto stimato un anno fa, sarà esclusivamente delle economie emergenti e per il 40% della Cina, mentre la domanda dei Paesi Ocse calerà di 1,5 mbg di qui al 2016. Nello stesso periodo, grazie allo sfruttamento di risorse più difficili da estrarre, anche l'offerta di petrolio salirà (da 93,8 a 100,6 mbg), ma con un ritmo più fiacco rispetto allo sviluppo dei consumi.
Per i prezzi c'è poca speranza: il Brent resterà inchiodato intorno ai 100 $/ bbl. La media prevista per il 2011-15 è di 103 $ (l'anno scorso l'Aie prevedeva 84 $), con un massimo di 105 $ quest'anno e un minimo di 100,69 nel 2015.

Fonte www.sole24ore.com

L’ articolo di contropiano.org

Se ne discuteva da anni, ora si ha una previsione ufficiale. L'Agenzia internazione dell'energia ha pubblicato ieri un rapporto in cui si prevede che la domanda di petrolio supererà l'offerta nel 2016. La Cnn ha immediatamente dato la notizia, in Italia si fa finta di non vedere (oppure, ed è peggio, non si vede proprio).
E' questo il "picco del petrolio", non la sua "fine", come invece hanno sempre detto i disinformatori di professione per ridicolizzare e depotenziare l'allarme lanciato dagli scienziati findai tempi della pubblicazione del rapporto I limiti della crescita (The Limits to Growth, nel 1972. Va ricordato il fatto molto semplice che tutti gli idrocarburi (petrolio, gas, ecc) sono risorse naturali non riproducibili, quindi costituiscono un "limite" non superabile. E che al momento non sono state ancora scoperte altre risorse energetiche di potenza comparabile a quell del petrolio, ossia in grado di sostituirlo. Un barile di greggio (159 litri circa) fornisce la stessa energia di 12 uomini al lavoro per un anno.

Dal punto di vista economico, il fatto che la produzione di greggio non possa tener dietro alla domanda implica, nell'ordine, aumento dei prezzi, blocco della crescita economica... e poi dinamiche internazionali e sociali non prevedibili nel dettaglio.

Qui di seguito l'articolo in fondo molto british pubblicato dalla Cnn.

Cnn, 17 giugno 2011
La domanda di petrolio supererà l'offerta
di Aaron Smith

Nuove fonti di petrolio e gas naturale - in gran parte dagli Stati Uniti e il resto delle Americhe – espanderanno le forniture nei prossimi cinque anni, ma la crescita della domanda - in particolare dalla Cina – ,secondo un rapporto pubblicato giovedi, sarà superiore.
L'Agenzia internazionale dell'energia (AIE) stima che la crescita della capacità dell'offerta di petrolio potrebbe crescere media di 1,1 milioni di barili al giorno da qui al 2016 "perché l'aumento dei prezzi renderà convenienti nuove forniture."
L'AIE ritiene che il greggio convenzionale possa rappresentare meno del 40% della nuova offerta, mentre la maggior parte proverrà da gas naturale, biocarburanti e petrolio non convenzionali. Gran parte del nuovo gas naturale proverrà dagli Stati Uniti, uno dei maggiori produttori del mondo.

Nuove fonti petrolio verranno fuori da diverse nazioni dell'emisfero occidentale, tra cui Brasile, Canada e Colombia. Altri paesi menzionati nel rapporto sono Iraq, Emirati Arabi Uniti, Angola e Kazakhstan.
Ma l'agenzia stima anche che la crescita della domanda supererà quella dell'offerta, anche se di poco. L'organizzazione ha detto che la crescita annua della domanda di petrolio potrebbe crescere in media di 1,2 milioni di barili al giorno, da qui al 2016.
Secondo l'agenzia, la maggior parte della domanda supplementare - circa il 95% - dovrebbe venire dalla Cina e altri paesi asiatici e del Medio Oriente.

Imboscate prompt militari per ridurre il consumo di energia

Allo stesso tempo, il consumo di gas naturale è destinato a crescere del 2,4% all'anno da qui al 2016, e la Cina sarà responsabile di circa un terzo dell'aumento globale della domanda, ha detto l'organizzazione.
"Il commercio globale di gas si espande rapidamente mentre un numero più alto di paesi diventa importatore di gas", spiega il rapporto. "Il gas naturale si aggiunge a petrolio, minerale di ferro e molte altre materie prime nel paniere di merci fondamentali in cui la fonte sempre più dominante della domanda è la Cina".
I prezzi del petrolio sono scesi al livello più basso da quattro mesi, perché i timori internazionali sulla possibilità di un default greco (e quindi di un rallentamento globale dell'economia) ha fatto abbassare i prezzi delle materie prime e le scorte.

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